Light jigging: kabura e inchiku
Siamo in Corsica, spedizione di pesca di inizio estate. Dentici e ricciole col vivo non mancano. E' però anche l'occasione per qualche tentativo con tecniche per nuove o quasi ...
Giornata di mare calmo, poco vento e poco scarroccio. E' il giorno adatto per tirar fuori dalla cassetta dei jig gli artificiali adatti al light jigging.
Si inizia su un fondale sabbioso con qualche roccia sparsa ad una quarantina di metri di profondità. I kabura non vengono degnati di uno sguardo, con gli inchiku prendiamo una grossa tracina.
Ci spostiamo su una zona più profonda, circa 60 metri. Lì spesso abbiamo preso col vivo bei prai. Ed è infatti un praio di circa un chilo ad addentare il polpetto dell'inchiku. Poi più nulla.
Il secondo tentativo è nei pressi di un relitto poggiato su una sessantina di metri di fondo. Tutt'intorno è sabbia.
Sono i fragolini i protagonisti della giornata, uno di due chili e poi un'altro ancora più grosso, due chili e mezzo. Entrambi presi con l'inchiku.
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