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Vertica jigging in Corsica 

  

Siamo in Corsica, finalmente. Pronti per un’altra avventura di pesca in queste acque sempre generose. Una vacanza dedicata alla pesca, breve ma intensa e ricca di emozioni.  

30 Giugno 2007
 

Usciamo dal porto alle primissime luci dell’alba per cercare i calamari, esca principe per dentici e ricciole. Non li troviamo e ripieghiamo sui sugarelli. Anche con questi fatichiamo parecchio. Così perdiamo un sacco di tempo prima di entrare in pesca, a traina. Battiamo la zona fuori dell’isoletta con due canne laterali che pescano a fondo ed una centrale poco piombata. Passano le ore ed il cicalino non si fa sentire. La scorta di esche vive termina e dobbiamo rientrare.

La prima pescata è andata male. E’ capitato altre volte, però siamo delusi, è inutile negarlo, ci aspettavamo ben altra accoglienza.

1 Luglio 2007
 
Dopo aver cercato inutilmente i calamari e con la vasca del vivo piena di sugarelli (non si sa mai, possono sempre servire, anche se il programma non ne prevede l’uso, inizialmente), imbarchiamo il nostro amico corso Jean Francoise e  insieme a lui proviamo a pescare a vertical jigging sulla grande secca di ponente. E’ una zona rocciosa con salti batimetrici importanti in alcuni punti.

   

dentice jf

 

 Con l’ecoscandaglio individuiamo le zone più interessanti e in queste effettuiamo i nostri tentativi. La fatica si fa sentire ed i risultati non si vedono.

Poi il nostro amico ferra con decisione e recupera senza eccessivo impegno un bel dentice di 5 chili. Resterà però l’unica cattura della mattinata, questa.

Nel pomeriggio trainiamo allora con i sugarelli, nella zona antistante il capo. Il primo attacco del pesce si esaurisce in uno scippo dell’esca. Il secondo invece va meglio e ci porta alla cattura di un bel dentice di 6,5 chili.

dentice sei e mezzo
 

Le emozioni non sono finite. Questa volta è una ricciola che ha abboccato e dalla reazione che oppone, fatta di lunghe e potenti fughe sul fondo, capiamo che si tratta di un grosso esemplare. Le fughe, molto lunghe, si alternano a fasi di stanca nelle quali riusciamo a recuperare un pò di lenza. Di tanto in tanto ci dobbiamo aiutare un pò con la barca. Il ritmo inizialmente è molto serrato ma pian piano le fughe si diradano e riusciamo a recuperare un poco alla volta tutta la lenza, fino a portarci sulla verticale del pesce che si stanca solo dopo alcune decine di minuti e si fa portare al raffio dopo averci fatto sudare non poco. E’ un bellissimo esemplare di 35 chili quello che issiamo faticosamente a bordo con l’aiuto del raffio. Lo fissiamo ammirati.

ricciola 35

Tre bei pesci a bordo sono un bottino più che soddisfacente: ora abbiamo fatto pace con la Corsica che ha saputo ripagarci della delusione subita ieri.

2 Luglio 2007
 
Oggi con noi c’è Angelo (Trolling) che ci è venuto a trovare per qualche giorno.

Rinunciamo ai calamari, tanto non riusciamo a prenderli in questo periodo, e mettiamo nella vasca del vivo un buon numero di sugarelli. Ormai abbiamo capito dove cercarli e anche come e quando prenderli, così procurarci l’esca è questione di pochi minuti.

Traniamo nella stessa zona di ieri, un ampio pianoro di ghiaia e fango con piccole zone di roccette basse, su profondità che aumentano lentamente dai 30 fino ai 60 metri ed oltre. La mattinata trascorre senza grosse emozioni. Abbiamo due attacchi contemporanei sulle canne a fondo. Uno va a vuoto ma l’altro ci regala un denticiotto di un paio di chili.

Ben diverse le emozioni del pomeriggio. Peschiamo a vertical jigging, sondando tutte le zone interessanti che ci segnala l’ecoscandaglio.

ricciole jigging 15 e 16
 

La botta sulla canna di Simone (mastrofalegna) arriva inaspettata. Subito parte una fuga, è una ricciola. L’eco ci segnala la presenza di altri pesci sotto di noi e infatti dopo poco anche Angelo è impegnato in combattimento. Io preferisco non insistere per paura di rendere troppo difficoltosa la situazione e assisto al recupero dei due pesci che uno dopo l’altro giungono al raffio. Sono due ricciole quasi gemelle, una di 15 e l’altra di 16 chili. Due pesci splendidi.

Riprendiamo a pescare più o meno nella stessa zona con la speranza di ritrovare il branco e questa volta l’attacco è sul mio jig. Il combattimento si fa subito duro e il pesce oppone parecchia resistenza, riuscendo a ripartire diverse volte, quando credevo avesse ormai esaurito le energie. La conferma che si tratta di una ricciola grossa arriva dalla bilancia una volta portata a bordo: 27 chili. Un pesce così a jigging non avevo nemmeno sperato di poterlo prendere!

ricciola ventisette
 

Rientriamo in porto euforici per una giornata ricca di emozioni che non dimenticheremo tanto facilmente.

Peccato che l’aumento progressivo del vento, a partire dal pomeriggio, conferma quanto di brutto annunciato dal bollettino meteo affisso in Capitaneria di Porto.

6 Luglio 2007
 
Siamo tornati in mare dopo tre giorni di inattività a causa di una forte libecciata (fino a forza 10, 55 nodi di vento con raffiche fino a 75!) che ci ha costretti a terra. Ancora per questa mattina sarà con noi Angelo.

Impostiamo la pescata a traina, anche perché l’onda si fa ancora sentire, anche il vento non è del tutto calato e jiggare in queste condizioni non è possibile. L’assetto è quello solito, con due canne a fondo (trecciato e 500 grammi di piombo) ed una quasi a galla, in nylon e piombo di soli 200 grammi. Ed è proprio quest’ultima canna a regalarci l’unica emozione della mattinata, una ricciola di 12 chili che recupero senza troppa fatica (la canna, una 30 libbre, era pensata per affrontare un possibile tonno).

ricciola dodici

Nel pomeriggio il mare si è calmato abbastanza da farci pescare a vertical jigging, anche se l’azione è disturbata da una corrente piuttosto intensa. Io prendo un denticetto di circa un chilo, Simone allama per la pancia un tonnetto a mezz’acqua.

E’ quasi l’ora di rientrare in porto ma prima ci portiamo su alcune zone di roccia un pò più a terra che ci hanno regalato diversi bei pesci, l’anno scorso. Jig sul fondo, un paio di lunghe  jerkate e botta violenta sulla canna. Parte la fuga, lunga e potente, di una ricciola. La lascio andare un pò, controllando la fuga e frenandone la corsa per recuperare lenza con decise pompate ogni volta che me lo consente.

Così dopo parecchi minuti di un esaltante combattimento arriva al raffio una bella ricciola di 20 chili, accompagnata da un’altra più piccola che la affianca fino a pochi metri dalla superficie.

ricciola a jigging

Insistiamo in zona e … altra botta, ancora più violenta. Subito il pesce guadagna qualche metro di filo e arrocca sul fondo. Io lo forzo per cercare di staccarlo dalle rocce e … trac! Con uno schianto si è spezzata la canna un palmo sopra il mulinello. Non mi resta che tirare fino alla rottura della lenza. Credo si trattasse di una grossa cernia, questa volta.

Rientriamo in porto che è praticamente notte. Stanchi ma felici per un’altra avventura ricca di emozioni.

7 Luglio 2007
 
Ultima pescata di questa spedizione di inizio Estate in Corsica.

Iniziamo la mattinata con la traina, innescando i sugarelli vivi che come sempre abbiamo pescato all’alba con i sabiki. Dopo un paio d’ore abbiamo portato in barca solamente una grossa tracina, così decidiamo di passare al vertical jigging che, almeno in questi giorni, sembra riscuotere maggior successo coi pinnuti della zona.

ricciola quindici
 

La conferma arriva sotto forma di una bella e combattiva ricciola di 15 chili catturata da Simone. Finalmente un bel pesce anche oggi, presto accompagnato da un praio di poco più di un chilo di peso.

Pomeriggio ancora in pesca ed è subito vertical jigging. Per un pò non succede nulla ma dopo un pò … La canna di Simone si piega sotto le testate di un pesce che pian piano cede lenza e si fa recuperare. Data la reazione, ci aspettiamo un dentice e invece … i dentici sono due! Due pesci gemelli, 3 chili e mezzo ciascuno, allamati ai due assist hook del medesimo jig, incredibile!

 

due dentici jigging

E’ quasi sera e cerchiamo l’ultimo pesce di questa nostra avventura. Il sole è ormai basso sull’orizzonte quando vediamo distintamente la traccia di un grosso pesce sullo schermo dell’ecoscandaglio, sicuramente una ricciola. Alla prima calata, dopo un paio di lunghe jerkate, attacca il jig e parte la prima fuga. E’ un pesce vigoroso, potente, resistente alla fatica. Alla fine però si deve arrendere e con un colpo di raffio poniamo fine alla sua resistenza e la portiamo a pagliolo. E’ una bella ricciola di 18 chili, l’ultima purtroppo, almeno per questa vacanza.

ricciola diciotto

Grazie Corsica, sei stata generosa con noi, anche questa volta.

 

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