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Il bello della foce 

Il bello della foce del Tevere è che magari ti da qualche fregatura ma poi ti ripaga con giornate straordinarie, indimenticabili. Qui il racconto di due pescate consecutive a fine Ottobre.

La mattina scorre in compagnia dell'amico Angelo "trolling" pescando lampughe e alletterati a traina con gli artificiali. Una pescata piacevole ma senza acuti.

A mezzogiorno carichiamo in barca l'amico Paolo "Ezzio" e con lui risaliamo il Tevere per andare a prendere un pò di vivo visto che in vasca c'è solo un lanzardo. Arrivati a quota 5 cefali giudichiamo di averne abbastanza e ci decidiamo a ridiscendere il fiume, intanto prepariamo l'attrezzatura per la traina col vivo.

Si pesca con due canne, una 12-20 libbre (innescato un grosso cefalo) idealmente dedicata alle lecce ed una 8-12 libbre (con un cefalo più piccolo) pensata per i serra.

Come arriviamo in foce subito un attacco di leccia sul cefalo piccolo. E' sempre uno spettacolo emozionante quello al quale assistiamo.

"Ezzio", alla canna, non si fa prendere dall'emozione, la lascia mangiare bene, quindi ferra deciso. Parte la fuga, ben controllata. Paolo conduce la danza con autorità e in pochi minuti porta il pesce alla barca ed io pongo fine al combattimento con un decisivo colpo di raffio.

Seguendo un rito propiziatorio ormai consolidato pesiamo subito il pesca: 16 kg. abbondanti.

leccia prima

Ci rimettiamo in pesca. Due nuovi cefali vengono calati in acqua. Per un pò non succede nulla, poi qualcosa si muove. Assistiamo a delle cacciate di serra in superficie. Giriamo per un pò in zona, quindi arriva puntuale l'attacco. Il pesce si mostra subito, gli inconfondibili salti lo identificano in un bel serra. Angelo lo porta subito al raffio. Un pesce di discrete dimensioni, 4 chili. 

Si riparte con gli ultimi cefali innescati. Anche questa volta non c'è tanto da aspettare. Il cimino della 8-12 sussulta. Colpi ripetuti, senza fughe. All'inizio penso ad un serra ma la situazione si ripete. Si tratta di una leccia svogliata, indecisa oppure ...

Decido di provarci, ferro e ... c'è! E' un pesce piccolo però, ecco perchè faticava ad ingoiare il cefalo innescato. Il combattimento naturalmente è senza storia, la leccia pesa solo 3 chili. 

 

lecce amia pescate a traina col vivo
  

Abbiamo terminato i cefli vivi, è ancora prsto e intorno a noi cìè una bella attività, con frequenti cacciate di serra e anche di leccia. Niente paura, armiamo le canne da spinning e via ...

I primi attacchi, due purtroppo andati avuoto, sono sul mio popper. Poi viene quello deciso, sull'artificiale animato nel suo recupero da Angelo.

Canna piegata e pesce che corre sotto la superficie senza saltare: è leccia! Pochi minuti ed è a bordo. Un'altra leccia piuttosto picccola, 4 chili.

Vediamo altre bollate non lontano dalla barca. Quelle sono lecce! Corriamo li e subito il mio artificiale vola preciso due metri davanti al muso di una leccia che lascia una vistosa scia in superficie. Subito attacca il mio popper ed è strike.

La mia Falcon original si comporta bene, come sempre. Poco dopo il pesce è al raffio. Al peso sono 6 chili, non male.

  

leccie amia pescate a traina col vivo
  
Il sole è ormai all'orizzonte, l'attività delle lecce finisce qui. Probabilmente tra un pò si muoveranno i serra ma per noi la giornata di pesca può terminare qui.
  
Dopo due giorni però siamo di nuovo in foce, io ed Angelo. E' pomeriggio e nella vasca del vivo sguazzano i cefali appena pescati nel Tevere.
  
Giriamo un pò a vuoto. Non vediamo segnali d'attività predatoria, oggi tutto sembra tranquillo. Eppure le lecce erano qui solo due giorni fa e le immutate condizioni meteorologiche non fanno supporre un loro allontanamento, forse devono ancora entrare in attività.
  
E' così. L'attacco è improvviso, senza alcuna avvisaglia preventiva. Il silenzio viene improvvisamente rotto dal gracidare del cicalino del mulinello. Pronta ferrata e la canna si piega decisa: è strike!
  
Combattimento impegnativo con una leccia decisa a vender cara la pelle. Dopo un paio di fughe decise inizia ad accusare la fatica e con una attenta azione di pompaggio portiamo il pesce al raffio. E' fatta.
  
Come sempre pesiamo subito il pesce. Questa volta sono 18 chili.

 

leccia grossa - 2

  
Non succede più nulla fino al tramonto. E' l'ora del serra, sostituiamo le canne da traina con quelle da spinning e iniziamo a sondare le zone intorno alla foce dove di solito si fermano i branchi in caccia.
  
Non è una gran serata, c'è scarsa attività. I pesci li individuiamo ma sono pigri, seguono svogliatamente i nostri artificiali e raramente portano gli attacchi. Prendiamo due serra, pesci sui 2 chili. E' ora di tornare a terra. Ancora una volta premiati generosamente da questo incredibile tratto di mare.

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