Leccia a bordo!
Sabato 8 Novembre, giornata ideale per andare a pesca ma io ho degli impegni che me lo impediscono. La barca lavora lo stesso, però. E' mio fratello ad accompagniare gli amici a pesca per una fruttuosa uscita a lampughe che si conclude all'ora di pranzo con parecchi pezzi a bordo.
Nel frattempo io mi sono liberato e lo aspetto a riva, al porticciolo, per uscire nel pomeriggio. Ho in mente di verificare la presenza di serra in foce, così mi sono portato solamente un paio di canne da spinning e una scatola di artificiali.
Però Simone mi ha lasciato un grosso sugarello vivo in vasca, così il programma cambia. Mi faccio lasciare una Normic 20 libbre e un bel terminale tutto in fluorocarbon. Niente serra, almeno finchè c'è luce, oggi cerco la leccia.
La mangiata arriva quando ormai non ci spero più. Sono in mezzo alla corrente del fiume, spostato abbastanza al largo, sugli 8/9 metri di fondo.
La partenza è insolitamente lenta e non ci sono stati preavvisi. Potrebbe essere una busta di plastica ma io so che invece è lei, la leccia, così ferro con decisione. Ok, è ferrata, iniziano le danze.
In verità non fatico più di tanto. Dopo la prima fuga lunga ce ne sono un paio più corte, poi viene in superficie e ne posso apprezzare le dimensioni davvero notevoli.
Quando arriva alla barca si lancia sul fondo. Lì mi impegna ancora per qualche minuto. E' la fase più delicata del combattimento perchè sono solo in barca e devo stare attento nel controllare gli improvvisi cambi di direzione del pesce.
Saranno passati si e no una decina di minuti quando raffio il pesce e lo isso a bordo. Prima ancora di pesarlo (risulteranno poi 26 chili) scatta la telefonata di ringraziamento a mio fratello: "leccia a bordo!".