Mr. Dentex, Marco "Poma"
Che fosse un periodo magico per la pesca, dopo un lungo periodo di fermo per problemi di salute di mia figlia, l’avevo capito, ma che si potesse concludere così… non potevo neanche immaginarlo nel più fervido dei sogni.
I tre tonni del mese di agosto presi davanti Ostia, le prede a traina durante settembre e i 14 dentici pescati in 4 uscite a Tor Paterno lasciavo ben sperare per un mese di ottobre particolarmente fecondo per la pesca. E allora perché non provare ancora…
Finito il lavoro intorno alle 7,00 sono andato di corsa al rimessaggio dove ad attendermi c’era Ettore, mentre a mare Luigi e Romolo avevano già preso una decina di seppie sulla loro barca.
Abbiamo velocemente messo in acqua la mia imbarcazione e di corsa a seppie, subito tre belle seppie al paiolo ed un inaspettato regalo da parte di un altro amico che me ne regala 4 in buono stato. Metto le 7 seppie nella vasca del vivo e di corsa, insieme ai due amici sull’altra imbarcazione, verso le secche di Tor Paterno.
Io ed Ettore mettiamo in acqua una sola canna per la pesca con piombo guardiano e con il vivo, mentre i nostri amici vanno a calare il palamito fuori della zona protetta. Qualche giro intorno al cappello delle secche ed Ettore porta in barca il primo dentice, anche se piuttosto piccolino rispetto alle prede dei giorni precedenti. Ci raggiungono gli amici e ci dividiamo sulle due barche, Ettore sale su quella di Romolo mentre Luigi sale sulla mia, in modo da poter mostrare ai nostri amici la tecnica di pesca con il vivo.
Spiego i primi rudimenti di pesca a Luigi e gli consegno subito la canna vista la difficoltà di manovra con il motore ausiliario, a causa del forte vento che si è alzato. Un giro introno al cappello di Tor Paterno e Luigi capisce quanto siano voraci con la seppia i pesci che si trovano sul fondale. Gli innesco una nuova seppia e ripartiamo.
Pochi minuti ed avverte una potente mangiata, poi nulla ma la canna si piega come se fosse incagliata. Mi passa la canna per cercare di liberarla dall’incaglio ma mi accorgo subito che la realtà è ben diversa. Gli incagli non “tirano” e non fanno fischiare il mulinello. Lascio il motore e mi dedico al combattimento, alzo il pesce di qualche metro dal fondo e mi accorgo che è un gran bel pesce. Combatte alla grande, penso alla ricciola, poi si placa un po’. Tiro su ancora qualche metro ed arriva il piombo guardiano, ripasso la canna a Luigi e tolgo il piombo. Riprendo a manovrare con il motore e non appena la barca torna in posizione corretta, passo a guadinare il pesce che Luigi nel frattempo ha portato in superficie. Lo stupore è stato tanto… non era la prevista ricciola, ma un dentice di dimensione considerevoli da paragonare a quelli della Sardegna.
Ecco la preda di una splendida giornata di pesca:
9 ottobre 2009 ore 13,30
Località: Tor paterno, Pomezia - Lazio
Profondità: 35 metri
Preda Dentex Kg. 6,850
Canna: Italcanna Malindi 20 lb
Mulinello: Stimano Thyrnos 20 lb
Multifibra: Berkley
Terminale: Fluorocarbon Duel H.D. 0,612 mm
Ami Owner 5/0 e 6/0
Piombo 550 grammi
Questo risultato, tanto inaspettato quanto gradito, è il risultato di 4 anni di applicazione e di divertimento nello sport della pesca. Devo dei ringraziamenti a tanti, per primo al mio amico, Ettore, teorico della pesca e di tutto il mondo aleutico. A Giulio Simeone “Tsunami”, Sandro Merli “Keoma”, Roberto Zanna “Cetor” ed a tutti gli amici di Obiettivo Pesca devo un ringraziamento “multiplo” per tutto quello che mi hanno saputo travasare, soprattutto per la pesca al tonno ed al pesce azzurro in genere, attraverso il sito www.obiettivopesca.org .
Infine un saluto particolare al compagno di quasi tutte le avventure di pesca di questi anni Stefano Albanesi “Lampuga57” con il quale ho condiviso momenti di sconforto per le immancabili imbiancate e splendide giornate con prede di valore, tranne quest’ultima....
E Poma non lo ferma più nessuno. Di sicuro non il freddo . Ecco il risultato di un'altra fruttuosa trainata con le seppie vive: