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La tanuta

Scritto il 2022-04-21

La tanuta, nome scientifico Spondyliosoma Cantharus, è noto anche come cantaro ed è un pesce di mare della famiglia Sparidae.

Le tanute sono ermafrodite, da giovani sono tutte femmine, mentre i vecchi esemplari sono maschi. Al primo stadio giovanile sono simili come forma ad altri giovani sparidi quali i saraghi o le salpe, con l'aumentare delle dimensioni la forma del corpo si fa più tozza, il profilo alto ed i maschi adulti hanno una marcata gibbosità cefalica e la fronte concava. I denti anteriori sono grossi e affilati, seguiti da altre file di denti più piccoli. La pinna dorsale può essere ripiegata in un apposito solco.

Anche la livrea si modifica nel tempo. E' grigiastra con linee longitudinali giallastre ed azzurre nei giovani con alcune fasce verticali scure che spariscono con la maturità da femmine. Successivamente, da maschi adulti, assumono una colorazione blu vivo con fasce scure su dorso e testa ed una macchia scura sull'occhio.

 

 

Tanute sesso maschile

 

 

La tanuta può misurare più di 50 cm. e superare i 2 chili di peso anche se gli esemplari che più frequentemente si catturano sono femmine che pesano al massimo 5/6 etti e maschi fino a un chilo di peso.

Le tanute riproducono in primavera. Sono gli unici sparidi mediterranei a non deporre uova pelagiche, queste vengono deposte dalla femmina in un nido scavato nella sabbia e dopo essere state fecondate dal maschio aderiscono tra loro ed al substrato.

Si cibano di invertebrati, soprattutto piccoli Crostacei e Policheti.

La tanuta è uno degli sparidi a distribuzione più settentrionale, nell'Oceano Atlantico si trova infatti dall'Angola a sud fino alla Scandinavia a nord. È presente in tutto il Mar Mediterraneo ed è molto rara nel Mar Nero. Sulle coste italiane è diffusa in modo disomogeneo, rara in alcune zone, abbondante in altre.

Mentre i giovani si trovano su fondi coperti da praterie di Posidonia Oceanica anche in acque relativamente basse, gli esemplari maturi prediligono i fondi rocciosi tra i 20 ed i 150 metri di profondità. Dal carattere gregario, spesso i branchi, anche numerosi, si trovano sulle secche al largo o nelle zone miste nei pressi di scogli che si elevano da fondali profondi.

Le caratteristiche dell'habitat in cui vivono le tanute, fanno sì che queste non siano oggetto di pesca professionale specifica, tuttavia possono essere catturate occasionalmente con le reti da posta e con i palamiti di fondo.

 

 

pescata a bolentino

 

 

La pesca sportiva viene invece praticata soprattutto a bolentino, a scarroccio o all'ancora, dopo averne accertata la presenza. Una pasturazione a fondo con pezzetti di sarda mediante pasturatore a sgancio, se correttamente eseguita, può attirare e successivamente trattenere i pesci nella zona dove faremo scendere le nostre esche. Non è pratica facile in considerazione della notevole profondità e della corrente, spesso forte, delle secche.

Come esche, oltre alle già citate sarde, efficaci anche le alici a pezzetti, i gamberi rosa (di paranza) interi o privi della testa a seconda della taglia, le striscette di calamaro e di altri cefalopodi quali totani e seppie.

Le tanute di taglia possono essere anche pescate con gli artificiali nelle tecniche verticali (kabura, inchiku, jig, tenja).

 

 

bolentino a tanute

 



Per chi pratica la traina di fondo con seppie e calamari vivi costituiscono un vero incubo. La numerosità dei branchi e la spiccata aggressività costituiscono un fattore limitante della durata dell'esca viva che viene divorata in pochi minuti. In realtà questa azione "da piragna" è svolta in collaborazione con altri piccoli predatori altrettanto numerosi quali saraghi fasciati e perchie. In questi casi la possibilità di aggiungere un piccolo amo da inserire tra i tentacoli dell'esca trainata è da prendere in considerazione come pure passare alla traina light, sempre a fondo, con la striscetta di calamaro o seppia innescata con due ami di piccole dimensioni.

Le carni sono buone, simili a quelle dei saraghi, anche se non apprezzate in tutte le regioni d'Italia. In Liguria, ad esempio, la tanuta è considerata un pesce di scarsa qualità, come dimostra il detto "a tanûa ne cheutta ne crûa". Ne ignoro il motivo e fatico a trovarne una giustificazione. Personalmente l'apprezzo alla brace, al forno, al sale...