Lo spinning in altura
Questa tecnica consiste nella ricerca finalizzata all’individuazione dei branchi in caccia. Il mare calmo faciliterà non poco l’individuazione dei pesci che bollano in superficie. In alcune circostanze favorevoli, la ricerca è facilitata dall’osservazione dell’attività dei gabbiani. Lo scoppio di una bella mangianza difficilmente passa inosservata. I gabbiani che si tuffano, gli schizzi d’acqua provocati dai predatori, i salti dei pescetti che cercano di mettersi in salvo, sono tutti segnali molto evidenti, inequivocabili. Il nostro approccio in questo caso sarà molto diretto. Correremo direttamente sul posto, avvicinandosi quanto basta per essere a portata di lancio.
Il motore andrà lasciato acceso perché ha un potere attirante su gran parte dei pesci che vogliamo insidiare.
La scelta degli artificiali e delle loro dimensioni saranno in funzione dei pesci presenti che dovremo quindi cercare di individuare. Su mangianze conclamate saranno molto efficaci le esche di superficie. In caso di branchi di pesce che stazionano a mezz’acqua, evidenziati dall’ecoscandaglio, sarà necessario scendere il più possibile, magari ricorrendo ai jig.
Le prede più frequenti saranno i maccarelli, i sugarelli, le stelle, le palamite e le lampughe. Tutti pesci che, se catturati con attrezzature sportive come nel nostro caso, possono garantire una buona dose di divertimento. Spesso i branchi sono misti, così in mezzo alle stelle o ai maccarelli, pesci in genere dal peso che non supera il chilo, ci potrebbero essere lampughe e palamite, dal peso di 3 o 4 chili.
Nel profondo blu, poi, le sorprese non mancano. Ci sono i tonni intermedi, gli alletterati e gli spada, tutte prede insidiabili anche a spinning, basta avere l’attrezzatura adeguata ed una buona dose di coraggio. La fortuna (qualche volta) aiuta gli audaci.
A proposito di fortuna, un evento che alle volte cambia una giornata di pesca è l’individuazione di una relitto galleggiante. Basta una tavola di legno, un albero, qualsiasi cosa di una certa dimensione, per creare l’ombra sotto la quale potrebbero stazionare le lampughe ed i pesci pilota, anche in fitti branchi di decine o addirittura centinaia di esemplari. Ed allora il divertimento sarà garantito, finchè l’aggressività avrà il sopravvento sulla sospettosità dei pesci. Per un po’ sarà sufficiente cambiare artificiale, dopo un po’, però, gli attacchi saranno sempre più rari per lasciare il posto a timidi inseguimenti, poi più niente.
Vi raccomandiamo solo di rilasciare eventuali cernie-ombra, sono pesci appena nati, non è il caso di trattenerli. La stessa raccomandazione per le “limoncelle”, vale a dire piccole ricciole che sarebbe davvero un peccato non far crescere adeguatamente.