Questa ricetta la si realizza necessariamente disponendo di un pesce di considerevole mole. Io l'ho realizzata col tonno e con la ricciola, credo possa funzionare anche con l'alletterato, l'alalunga, la leccia, lo spada... L'importante è poter ricavare dal dorso del pesce un super filettone da poter gestire come fosse un arrosto.
Prima di andare in cottura, il filetto di pesce viene marinato per circa due ore in olio d'oliva, vino bianco, sale grosso, pepe nero macinato, rosmarino, alloro, timo e semi di finocchio. Gli odori, che non necessariamente debbono essere esattamente tutti quelli che io ho indicato, devono essere precedentemente sminuzzati. In questa fase è bene girare spesso l'arrosto perchè si insaporisca uniformemente.
Poi si passa alla cottura. Questa dura appena pochi minuti, in un ampio tegame con la marinatura, a fuoco vivo. Si deve formare una crosta attorno all'arrosto con tutti gli odori stando però attenti che questi non si brucino altrimenti diventano amari.
All'interno il pezzo di pesce deve rimanere praticamente crudo.
Lo si serve affettato neanche troppo sottile e condito con lo stesso sughetto della cottura.