Canna da traina Star Rods Key West 12 lb
Innanzitutto una precisazione, allo scopo di evitare spiacevoli equivoci: la canna Key West cui ci riferiamo in questo articolo e un modello realizzato in USA dalla Star Rods, nulla ha a che fare con l'omonimo modello realizzato e commercializzato dalla italiana Linea Effe. Quest'ultimo è una canna molto economica ma il livello qualitativo dei materiali è in linea con il prezzo. Quindi attenzione al marchio in fase di acquisto per non confondere i due prodotti, ben distanti tra loro per qualità ed anche per prezzo.
La canna oggettto del test è identificata dal codice iT IGFA 12-2E. Si tratta di una canna da traina da 12 libbre, montata con 9 anelli compreso l'apicale, a doppio ponte. Il manico smontabile è rivestito di neoprene nero. Il fusto è verniciato in nero e la greca decorativa è dorata e si sviluppa su un tratto di canna di color grigio scuro. La lunghezza complessiva è un pocomaggiore della misura standard di una canna "trolling", raggiungendo i 2,12 metri.
L'azione è piuttosto morbida, adatta a combattimenti sul filo del carico di rottura di lenze di basso libbraggio. Questa sua caratteristica la indica come l'attrezzo ideale per cimentarsi sportivamente con pesci da insidiare nella traina costiera con gli artificiali o con le esche vive, escludendo però il confronto con grandi lecce o potenti ricciole. A nulla, infatti, servirebbe accoppiare alla canna un mulinello caricato con lenze dall'elevato carico di rottura. L'indicazione del libbraggio è da considerarsi reale ed a questo è bene attenersi.
Da molti anni utilizziamo la Key West da 12 libbre per la traina in foce ai serra, sia con esche naturali vive o morte che con esche artificiali, nonchè nella traina al pesce azzurro, stelle, sugarelli, lanzardi ma anche a pesci più importanti quali palamite, lampughe, tombarelli, alletterati.
La canna ci sembra adattissima a questo scopo. Consente di controllare bene le fughe del pesce, anche nelle concitate fasi finali quando, ad esempio, una palamita di taglia od una lampuga viene avvicinata alla barca e dà fondo a tutte le sue residue energie nel tentativo di riguadagnare la libertà. La sua morbidezza consente di ammortizzare bene le testate del pesce ed anche di controllare, ad esempio, le sfuriate in superficie ed i salti fuori dall'acqua di un bel pesce serra.
Trainando alla foce del Tevere con un cefalo vivo, ci è capitato una volta di allamare, in periodo un pò insolito e quindi in modo inatteso, una grossa leccia amia al posto del serra che cercavamo. In quell'occasione, pur portando a termine con successo la cattura, fummo costretti ad un lunghissimo combattimento perchè la morbidezza dell'attrezzo e la sua scarsa potenza in fase di ritorno ci impedivano una efficace azione di pompaggio del pesce. A onor del vero, c'è da considerare che si trattava di un pesce di 20 chili parecchio combattivo, ben oltre il limite per il quale riteniamo indicato l'uso di questa canna.
Tutti i materiali utilizzati sono di primissima qualità, affidabili e robusti. Dopo diversi anni di utilizzo, la canna appare ancora in eccellenti condizioni. L'estetica è ancora perfetta e l'efficienza assoluta.
Personalmente ne ho apprezzato la lunghezza di poco sopra i due metri che agevola la gestione delle fasi più delicate di una bella preda quando il pesce, in prossimità della barca, dà fondo a tutte le sue residue energie per riguadagnare la libertà perduta.
Il prezzo, infine, è adeguato alla qualità di un prodotto che non teme l'esposizione agli agenti atmosferici mantenendo nel tempo alte prestazioni, in grado di soddisfare quei pescatori che vorranno sceglierlo per dedicarsi a divertenti uscite di traina costiera.
Torna all'indice delle prove tecniche
