La leccia del Ladyclara
Sabato partenza dal canale dei pescatori di Ostia verso le 9:00. In barca con me (Davide) ci sono Gino e Gianni, entrambi mie fratelli. Dopo aver messo un pò di cefali nella vasca del vivo, dato che era troppo presto, ci fermiamo a fare un pò di seppie davanti alo stabilimentol “kursal”.
Verso le 11:00 decidiamo che è venuta l’ora di andare a “caccia”, così ci dirigiamo verso la foce del Tevere (Fiumara) e, nell’andare, proviamo a fare qualche aguglia. Arrivati sul posto proviamo subito ad innescare due cefali: uno trainato a galla, l’altro con piombo guardiano da 70gr.
Dopo un paio di giri in foce, verso le 11:45, vedo una bella cacciata di poppa a circa 30 mt. Dalla barca. Breve stop dei motori poi marcia avanti piano.Prendo in mano la canna col cefalo a galla ma è l’altra canna a partire con il mulinello che suona come una cicala impazzita! Aspetto qualche istante e … SDENG!! Una bella e secca ferrata che trova subito la forza del pesce che contrasta la mia. Questo, si porta via decine di metri di filo quindi decidiamo di assecondarne la fuga con l’imbarcazione. A circa 60mt, la lenza si stacca dall’acqua e, cosa mai vista prima, il pesce salta fuori come fosse un serra ma sollevando molta più acqua! Non ci credo, si è slamato, ”lenza in bando” esclamo ad alta voce … “porca vacca”, invece ci veniva incontro come un cagnolino!
Ne approfitto per recuperare lenza senza fatica e portare il pesce quasi sin sotto la barca, tanto da pensare di nuovo di averlo perso ma la 12lb si piega sino a toccare l’acqua, il pesce parte sul fondo per poi risalire a pochi metri dalla barca, finalmente lo vediamo in tutta la sua grandezza ... che leccia! In quei momenti penso di tutto, in pochi attimi mi frullano mille pensieri: che “bestia”, “è quasi fatta” , “Gino raffiala bene se no ti butto in mare” …“Al prossimo passaggio è vostra!” esclamo. Detto fatto, il pesce era ormai esausto e tirandolo con forza verso di noi arriva a tiro di raffio. Il colpo arriva preciso. ”Non ce la faccio” esclama Gino. Prontamente Gianni l’afferra per la coda ed entrambi la sollevano nel pozzetto mettendo fine al combattimento.
Che bei momenti ragazzi! Che emozioni difficili da descrivere!Un grazie va anche ai miei fratelli che ci hanno creduto come ci ho creduto io, SENZA MOLLARE MAI!!! Anche quando il morale era un pò basso a causa degli inevitabili cappotti che con questa tecnica non sono rari.
Un saluto a tutti voi dal” ladyclara”.