Team Lupus - Corsica 2009
Anche quest’anno noi del “Lupus Team” a inizio estate, a cavallo tra Giugno e Luglio, ci siamo trasferiti, barca al seguito, nella Corsica settentrionale per due settimane interamente dedicate alla pesca. Un appuntamento che si ripete di anno in anno ed al quale non vorremmo mai rinunciare.
Condividiamo con gli amici di Obiettivo Pesca alcune immagini, più efficaci di tante parole, ricordo dei pesci più belli catturati in questa occasione, ricciole (fino a 32 chili) e dentici (fino a 10).
La prima settimana è stata all’insegna del maltempo, con vento piuttosto forte e mare quasi sempre mosso, abbastanza da limitare la possibilità di esplorare le zone più lontane dal porto di partenza e che, guarda caso, sono anche le più pescose.
Meglio, dal punto di vista delle condizioni meteorologiche, la seconda settimana nella quale però i pesci erano più svogliati e meno interessati alle nostre esche.
Così alla fine i risultati dei due periodi si sono più o meno equivalsi. Mai eclatanti (secondo gli standard della Corsica) ma tutto sommato molto soddisfacenti.
Quest’anno gli ospiti che hanno condiviso con noi questa avventura sono stati Alessandro “Pesceserra” all’inizio della vacanza e Stefano “Saraghetto” negli ultimi giorni del nostro soggiorno. Entrambi hanno avuto la possibilità di cimentarsi non solo con i grossi dentici dell’isola ma anche con le ben più combattive ricciole. Credo siano rimasti soddisfatti dell’esperienza vissuta ed arricchiti nel bagaglio tecnico come pescatori.
La tecnica di pesca che abbiamo praticato è stata quasi esclusivamente la traina con il vivo, affondando con il piombo guardiano.
L’attrezzatura, ormai supercollaudata, prevede canne Normic 12-20 libbre, mulinelli Shimano TLD25 imbobinati con trecciato Power Pro da 50 libbre e terminale di una ventina di metri in nylon (Selene Aquamarine) dello 0,60 (40 lb). Gli ami sono i classici VMC (a becco d’aquila) nelle misure 5/0 – 7/0 montati su fluorocarbon 0,60 doppiato negli ultimi 20 centimetri.
Le esche impiegate sono state per lo più i sugarelli e le occhiate, vista l’assoluta assenza di aguglie, in questa stagione, e soprattutto la scarsissima presenza di calamari che non giustificava le alzatacce notturne per andarli a cercare.
Lascio da parte il racconto delle nostre prime esperienze di pesca con gli inchiku e che pubblicherò in un articolo a parte. E’ stata una esperienza comunque interessante, al di là dei risultati ottenuti.
Per finire, chiudo col ricordo di uno spada di un paio di metri slamato al terzo salto. Peccato non poterne pubblicare la foto, sarebbe stata la ciliegina sulla torta.