Cetor e lupus: tonno di 54 kg.
Continua il momento magico dei tonni. Oggi sono in mare con "Cetor" amico da sempre. Abbandoniamo quasi subito il light drifting (non vediamo lampughe sulla pastura) e ci portiamo più al largo per dedicarci anima e corpo ai tonni.
In pesca abbiamo due canne Normic, una 30/50 ed una 50/80 armate con mulinelli Alutecnos 50 e 50/80, più una vecchia e scadente canna (50 libbre solo nominali, in realtà non più di 20) con mulinello con frizione a stella. Dopo circa mezz’ora il silenzio del mare calmissimo è rotto dal “cantare” della frizione di un mulinello. Naturalmente il tonno ha mangiato sulla canna “sbagliata”.
Nei giorni scorsi abbiamo imbarcato diversi tonni piccoli, tutti tra i 20 ed i 30 chili. Questa volta però dalla fuga capiamo che si tratta sicuramente di un bel tonno e come prendiamo la canna in mano ci si accorge subito che l’attrezzatura è del tutto inadeguata. La canna, di qualità scadente, non ha la potenza necessaria per raddrizzarsi dopo la pompata, resta piegata e recuperare il pesce in questo modo non è possibile.
Così inizia un combattimento lungo e faticoso. Ci alterniamo alla canna e dopo aver sudato inutilmente le proverbiali sette camicie per staccare il tonno dal fondo, ricorriamo al motore per spostarlo.
Così va meglio e metro dopo metro recuperiamo lenza fino a vederlo nuotare in cerchio sotto il gommone. Ancora qualche minuto di sofferenza per riuscire a portare la doppiatura nel mulinello ed il gioco è fatto.
Forzando un pò portiamo al raffio il tonno, ormai stremato dal lungo combattimento, quindi lo imbarchiamo. Siamo stanchi ma anche orgogliosi per essere riusciti a concludere positivamente un recupero in condizioni difficili. Giunti a terra, la bilancia indicherà i 54 chili di peso, un bel pesce davvero, a coronamento di una settimana di pesca molto intensa e ricca di soddisfazioni.
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