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    A pesca con Lupus: a caccia al re dei nostri mari: il Tonno Rosso.

 TRAINA COSTIERA
  

 
La traina costiera può essere praticata per gran parte dell'anno. Diversi però i pesci insidiabili e di conseguenza l'attrezzatura da impiegare. 
   

Nei mesi più freddi di Gennaio e Febbraio è possibile insidiare le palamite su batimetriche che vanno dai 15-20 mt. ai 40-50 mt.  L'azione di pesca può essere fatta calando in acqua 4 canne, 2 a galla e 2 a fondo. L'affondamento delle esche può essere fatto in diversi modi: tramite monel, tramite dacron piombato, con l'ausilio di un piombo a sgancio rapido e con un affondatore manuale o elettrico.

   

Il monel e' una lenza metallica con un alto peso specifico, in grado di affondare da sé. Il suo affondamento è mediamente di un metro per ogni 10 metri di monel calati in acqua, ad una velocità di 4 nodi. L'utilizzo di questa lenza implica l'uso di canne e mulinelli appositamente studiati, poiché il suo utilizzo genera delle correnti galvaniche in grado di usurare il mulinello, inoltra la lenza metallica e' corrosiva per gli anelli delle canne, quindi meglio usare le carrucole.

 

Anche il dacron piombato affonda in maniera autonoma, poiché la sua anima è composta di piombo. Anche questa lenza è molto corrosiva per i passanti ad anello, ma meno affondante rispetto il monel.

  

Monel e dacron piombato sono dei fili senza elasticità, quindi a questi và collegato un terminale in nylon lungo circa 15-20 mt.

  

I piombi a sgancio sono costruiti in modo da poter essere aggiunti o rimossi dalla lenza in maniera semplice e veloce, cosi da facilitare il suo sgancio nella fase del recupero del pesce. Il piombo va posto a una quindicina di etri dall'esca.

  

Le esche più utilizzate sono minnows, testine piumate, octopus, ondulanti e filose e la velocità di traina si aggira dai 3 ai 6 nodi.

  

  

  

    

palamita in acqua
  

  

  

La regina dell'inverno è la spigola. E' preda ambita e ricercata, anche per la qualità della sua carne.

 

La troveremo in caccia nell'immediato sottoriva quando il moto ondoso è consistente, intorbidisce l'acqua, smuove tutti gli organismi di cui si nutre. Trainare in queste condizioni, navigando in sicurezza, non è sempre agevole. Ecco allora che andremo a cercare le spigole su fondali più impegnativi, fino a 15-18 metri, affondando le esche coi metodi visti in precedenza, anche in situazioni di mare molto più favorevoli. Ottime sono le scadute dopo le mareggiate.

  

E' importante far passare le esche raso fondo. Inevitabile la perdita di un buon numero di artificiali, specie su fondali mossi e rocciosi. 

 

Le zone migliori? Le foci di fiumi e torrentelli, anche di modesta portata, le zone caratterizzate dalla presenza di manufatti (moli, porti, barriere artificiali), le zone di roccia ed i panettoni di posidonia che si ergono isolati in zone sabbiose, le rocce ed i relitti isolati nella sabbia e nel fango.

 

E' una pesca che richiede pazienza perchè le spigole possono essere attive solo in periodi limitati della giornata, in funzione della luna, della fase di marea, della luce, della trasparenza dell'acqua, del moto ondoso, della forza e della direzione della corrente...

 

 

 

 

 

spigola nel guadino
  
  

 

  

In primavera fanno gradualmente la loro comparsa con grande prepotenza nel sottocosta, al seguito dei branchi di alicette, di sardine e di costardelle, le palamite, i lanzardi ed i tombarelli. Più a terra troveremo anche altri fitti branchi di piccoli predatori, si tratta dei sugarelli e delle lecce stella.

 

Spesso questi pesci formano fitte mangianze, facilmente individuabili dai gabbiani in volo che si vanno a concentrare.

 

La pesca viene fatta trainando prevalentemente in superficie o appena affondati, utilizzando minnows dai 5 ai 13 centimetri, teste piumate, piccoli cucchiaini ondulanti e piume montate a filosa.

 

Si consiglia sempre un approccio poco invasivo per non disturbare i pesci. Avviciniamoci senza esagerare e trainiamo ai margini della mangianga, curvando dopo essere passati con la barca in modo da far passare le esche vicino ai pescetti predati. Se si passa in mezzo con la barca i pesci si affonderanno spaventati e noi avremo perso un'ottima occasione di far carniere.

    

Canne e montature devono essere piuttosto leggere: come alternativa alle canne da traina tra le 6 e le 12 libbre, ottime sono le canne da spinning pesante abbinate a mulinelli fissi capienti e robusti imbobinati con nylon dello 0,35-0,40 e terminali dello 0,30-0,40.

  

  

  

  

maglia obiettivo pesca
  
  

 

La velocità di traina può variare tra i 3 e i 5 nodi. E' opportuno variare di tanto in tanto la velocità per determinare quella più efficace al momento. Stessa considerazione vale anche per la profondità di traina e per la tipologia, la dimensione ed il colore delle esche utilizzate.

   

La massiccia presenza di questo pesce azzurro si protrae generalmente per quasi tutta la stagione estiva di pesca, assistendo ad un calo solo nel mese di Agosto per poi registrare una lenta ripresa da Settembre fino a Novembre inoltrato, con la comparsa di nuovi protagonisti.

  

In tutto questo periodo, ci garantirà divertenti uscite in barca con catture quasi sempre copiose, pur con le inevitabili oscillazioni dovute a fattori contingenti spesso indeterminabili a priori (aumento inatteso del moto ondoso, spostamento ad una maggiore distanza dalla costa dei branchi di pesce foraggio, avvicinamento sottocosta di branchi di predatori maggiori quali grossi tonni o delfini). 

  

  

 

TRAINA COSTIERA
  
   

Dalla tarda primavera all'autunno inoltrato in ben precise zone della costa si registra la presenza dei serra.

 

Non stiamo qui a descrivere le caratteristiche di un pesce che negli ultimi anni ha conolizzato procedendo da sud a nord gran parte delle nostre costa fino a diventare assoluto protagonista delle nostre pescate. Il serra è un combattente agguerrito, pronto a spettacolari salti fuor d'acqua e continue capriole in superficie e la sua cattura, anche quando sembra ben allamato, non è mai sicura fino all'imbarco. E poi... che attacchi violenti con i denti che si ritrova!

 

Trainando con gli artificiali non è comunque necessario ricorrere al cavetto d'acciaio. Useremo artificiali di dimensioni generose e queste garantiranno l'impossibilità di un contatto della terribile dentatura con in nylon della nostra lenza.

 

Utilizzeremo minnows, grossi cucchiaini ondulanti argentati (famosissimi i Leleman martellati nella misura maggiore), artificiali snodati (i famosi pinocchietti di fattura artigianale) ed anche popper.

 

Le ore migliori sono quelle pomeridiane e serali. Anche di notte si ottengono ottimi risultati.

 

Le zone dove si concentrano sono soprattutto le foci dei fiumi e le zone portuali. Comunque si possono trovare un pò dovunque. La loro presenza in genere non passa inosservata, le caratteristiche cacciate in superficie su cefali ed aguglie sono ben visibili.  

 

Attenzione, al posto del serra potrebbe abboccare, solo di giorno, anche una leccia amia, pesce che frequenta le medesime zone di mare. Teniamolo presente nella scelta dell'attrezzatura, leggera si ma senza esagerare.

  

  

  

    

serra con pinocchi

  

  

Nelle zone a più alta conformazione rocciosa, è possibile incontrare altri predatori costieri. Alcuni possono essere di nostro interesse. Ci riferiamo in particolare alle occhiate, ai barracuda (attivi anche col buio), alle piccole ricciole (non sono protette dalla legge ma noi ne suggeriamo il rilascio) e dalla tarda estate ed in autunno alle aguglie.

 

Minnows, cucchiaini e piume sono le esche da usare. Per le aguglie si usa anche la maciuda, un'esca priva di amo formata da filamenti setosi cui resta impigliato il becco dentellato delle aguglie. Da preferire quando si cercano le aguglie per utilizzarle come esca nella traina col vivo, così non si feriscono con l'amo e si conservano in buona salute più a lungo. 

 

I momenti di maggior attività predatoria di questi pesci sono al cambio di luce, dunque l'alba ed il tramonto. Meglio se il mare non è del tutto calmo ma almeno increspato da un pò di vento.

  

Attrezzatura light per tutti ma non per i barracuda che possono crescere fino a pesare diversi chili.

  

  

    

barracuda giorgio  

  

 

Ottobre, Novembre e Dicembre sono mesi magici per la traina costiera. IIn questo periodo fanno la loro comparsa le grandi palamite, le lampughe, i tonnetti alletterati, i pesci spada (la maggior parte sotto la misura minima di legge e comunque per la pesca vige un regolamento speciale), qualche tonno di branco (rispettare il regolamento per la pesca dilettantistica) e qualche aguglia imperiale (rara in batimetriche basse, è un pesce solitamente insidiato solo praticando la traina in altura, a diverse miglia dalla costa).

   

L'impostazione per la traina a questi veloci predatori è leggermente diversa. L'andatura di traina deve essere più sostenuta, in genere dai 5 ai 7 nodi. Due canne andranno calate a 10-15 mt. da poppa, sulla scia del motore e 2 canne possono essere calate distanti 40-50 mt. per insidiare pesci che mangiano fuori scia come gli spada. 

 

Sulle canne corte, o separatamente, possono essere montati speciali richiami chiamati "Teaser", che hanno un grosso potere attrattivo verso i pesci.

  

In questo periodo c'e' una fitta presenza di tonnetti rossi e piccoli pesci spada. Non ci stancheremo mai di dire che questi pesci sono sottomisura e la loro cattura è illegale. Poiché i controlli degli organi competenti sono rari, alcuni pescatori privi di scrupoli fanno inutili mattanze anche di centinaia di pesci ad ogni pescata, pesci di poco superiori al chilo di peso, pesci destinati, lo ricordiamo, a crescere fino a due quintali ed oltre.

  

  

  

  

  

  

Come abbiamo visto la traina costiera ha pochi limiti e può regalare belle soddisfazioni per gran parte dell'anno.

  

Detto questo, stà nella moralità e sportività di ogni pescatori il fatto di riuscire a condividere con tutti le risorse del mare comportandosi in maniera giusta ed equilibrata con esso.